Con questo Tour esplori la zona della Riserva Naturale dell’Acquerino, che è stata istituita nel 1998 e che si estende nelle province di Pistoia e Prato in altitudini comprese tra i 880 e i 1318 metri di quota.
Le strade sono principalmente asfaltate con alcuni tratti non trascurabili di divertenti sterrati compatti. Per questo ti consigliamo di percorrere l’itinerario con bici gravel o touring con gomme abbastanza generose. Il dislivello positivo è significativo, ma il panorama è talmente suggestivo da ripagare ampiamente ogni sforzo.
Ti consigliamo un assetto leggero con le borse GIVI-Bike della linea Adventure dove riporre una giacca antivento, degli snack e una sufficiente dose di acqua.
Questo itinerario è perfetto per essere percorso in primavera quando la natura si risveglia dal letargo invernale o in autunno quando gli alberi si tingono di toni rossastri. Puoi affrontarlo anche d’estate con una riserva di acqua abbondante per superare le parti più assolate e basse del percorso. In inverno, invece, potresti trovare neve in alcuni tratti.
Il punto di partenza è la stazione dei treni di San Mommè che si trova sulla linea Bologna – Pistoia. Appena salti in sella, affronti una sfidante salita che si inerpica nel bosco con alcuni tratti sterrati e che ti permette di evitare la pericolosa galleria sulla strada statale. Dopo la prima “impennata”, puoi riposare le gambe lungo una dolce discesa e riprendere a guadagnare quota sulla larga e comoda sterrata che ti conduce verso il Rifugio l’Acquerino. Qui trovi anche una fontana dove puoi rinfrescarti e goderti una meritata pausa.
Ti immetti poi sulla statale che, soprattutto in bassa stagione, rimane poco trafficata: da qui infatti passa anche l’Eurovelo 7. Se preferisci, per il primo tratto, puoi percorrere il sentiero che costeggia la strada principale. Il terreno è sterrato e per la maggior parte abbastanza compatto, ma stretto tra gli alberi che sembrano abbracciarti e coccolarti.
Poco dopo l’abitato di Lentula, mantieni la destra per staccarti dalla strada e giungere sulle sponde del lago artificiale di Suviana. Il bacino rifornisce d’acqua la città di Bologna e le zone circostanti e la sua imponente diga sa regalarti un bellissimo panorama.
Se hai ancora molte energie nelle gambe, puoi scegliere di allungare l’itinerario dirigendoti verso il lago del Brasimone. Questo secondo bacino artificiale incastonato nell’appennino Bolognese, è oggi un luogo di pace e tranquillità. Il secolo scorso, però, ha rischiato di ospitare un’imponente centrale nucleare. Nel 1976, infatti, ne fu proposta la costruzione, fermata poi dalla forte opposizione della popolazione locale e all’abrogazione del referendum sull’energia nucleare del 1987.
La deviazione richiede un buono sforzo fisico, che però sono ben ricompensati dallo splendido panorama e dalla ricca vegetazione.
Dalle sponde del lago di Suviana (che sia dopo una rilassante pausa in riva al bacino artificiale o dopo la deviazione al lago del Brasimone), continui sul tracciato per salire prima verso Campisseri e scendere poi a Taviano. Qui per pochi colpi di pedale imbocchi la statale che abbandoni per salire al Poggio Le Porte.
Prosegui sulla panoramica strada a mezza costa dal fondo piacevolmente sterrato e rientri al punto di partenza con la discesa finale che ripercorre, per un breve tratto, l’itinerario di andata.