BIKEPACKING, CICLOTURISMO O IBRIDO?
Articolo a cura di Francesco | Cyclo Ergo Sum (https://www.cycloergosum.com)
Se è vero che si dice “tante teste, tante idee” deve essere universalmente riconosciuto, allo stesso modo, il detto “tanti viaggi in bici, tanti assetti bici”. Sì, perché in ogni avventura in bici è possibile fare una scelta tra una molteplicità di assetti e soluzioni di trasporto equipaggiamento, e in questo breve articolo vorrei approfondirne alcuni.
Il disclaimer che arriva puntuale alla riga cinque di questo pezzo e che dovrebbe sempre essere ben stampato nelle nostre teste è che ognuno dovrebbe fare ciò che desidera per trail, viaggi e uscite singole: sin dalla scelta della bici e degli accessori che la compongono, all’equipaggiamento e di conseguenza al metodo di trasporto di tale equipaggiamento. Perché troppo spesso, purtroppo, si vedono “professoroni del viaggio” che un po’ per esperienza o un po’ per presa di posizione e/o presunzione vogliono imporre – più che insegnare o trasmettere consigli preziosi – su cosa sia giusto o sbagliato in viaggio. Io che amo andare controcorrente – ma che almeno in questo caso sento come corretto questo pensiero – dico che ognuno deve vivere liberamente il viaggio, e quindi anche scegliere l’assetto bici che più sente proprio, checché ne dicano gli espertoni.
Fatta questa doverosa premessa, dalla bocca (e dalla mano) di uno che non si vuole definire insegnante ma che qualche viaggio seppur piccolo piccolo lo ha fatto, arrivano i consigli che come tali vanno presi, con le pinze.
Anziché muoversi a ritroso, scegliendo a priori il tuo equipaggiamento preferito, sia questo cicloturismo o bikepacking o un misto tra i due, è bene porsi delle domande (nemmeno troppo filosofiche, quindi alla portata di tutti), o meglio considerare dei parametri.
Vediamo quali parametri considerare per scegliere tra gli assetti bici più diffusi, tra bikepacking, bikepacking light, cicloturismo o ibrido.
Alcuni dei molti parametri per capire qual è l’assetto bici che fa per te:
- durata dell’uscita/trail/viaggio
- tipologia di bici
- tipologia di fondo stradale
- area geografica attraversata
- equipaggiamento
- periodo dell’anno
- tipologia di viaggio
- livello di indipendenza da mantenere
- quantità di tecnologia trasportata
Per poter stabilire con certezza quale assetto vorrai usare per un viaggio in bici o per un trail o un’uscita dovrai obbligatoriamente dare risposte a questi quesiti, e poi fare la tua scelta. Tieni comunque conto che i confini sono fluidi e non compartimenti stagni senza possibilità di miscele: sbizzarrisciti e divertiti, che è l’obiettivo finale, no?
Ah, ho dimenticato di menzionare l’assetto “nudo”, di chi viaggia con la sola bici, ma non credo che tu sia su questo articolo per questo motivo. Vestiamolo, questo mezzo, suvvia!
L’assetto bici per eventi brevi gravel bikepacking e trail
Bikepacking e bikepacking light sembrano essere gli assetti bici più diffusi per partecipare a eventi gravel e bikepacking che si moltiplicano a dismisura sul territorio italiano e non solo. Se non sai di cosa stia parlando e ti incuriosisce l’argomento, leggi questo altro articolo dedicato agli eventi gravel e bikepacking in Italia, per scegliere i migliori a cui partecipare.
E se alcune risposte alle domande universali – presentate sopra come parametri – per comprendere quale assetto faccia per te vanno nella direzione della velocità, della leggerezza, del materiale tecnico e dell’evento cosiddetto “da weekend”, forse il bikepacking è ciò che vai cercando. E quindi tante piccole borse leggere per il trasporto di poco (o ben compattato) materiale, poche soste magari facendo ricorso anche alle strutture, necessità di movimento veloce e agile in passaggi tecnici, presenza di ristori o possibilità di poterti rifocillare senza dover ricorrere a fornello e attrezzi da cucina, presenza di salite anche lunghe e quindi impossibilità di affrontarle in troppo tempo. Ecco gli ingredienti perfetti per decretare il bikepacking a sistema di vestizione della tua bici.
E qui giungono altri dubbi amletici.
Prediligere un setup da bikepacking classico con borsa sottosella, borsa telaio e borsa manubrio, oppure optare per un bikepacking light (per chi ha idiosincrasia per l’idioma oltremanica diremo “bikepacking leggero”) che contiene ulteriormente il litraggio finale con piccola sottosella, top tube, borse forcella e piccola telaio?
Qui diventa più facile, perché ancora una volta saranno la necessità di ulteriore leggerezza e velocità, la qualità del tuo equipaggiamento in termini meramente di comprimibilità, volume e peso e infine la tipologia e quantità di soste o cambi di abbigliamento pensi di dover usare durante il tuo trail.
Ti aiuto: opterai per un bikepacking light in assenza del trittico tenda-materassino-sacco a pelo, se vuoi percorrere il tracciato senza pause, o infine se non c’è troppa variazione climatica nell’area attraversata dal breve percorso che stai per affrontare, e di solito è così, a meno che il trail non tocchi zone di montagna o aree geografiche con grande escursione termica.
In ogni caso capiti a fagiuolo su questo blog: GIVI-Bike ha realizzato due linee di prodotti specifiche per il bikepacking classico o per il bikepacking light.
Si chiamano Adventure e sono così suddivise:
- bikepacking classico: Hill, Climb, Hump
- bikepacking light: Carrier, Picker, Gate e Gateway
Trovi entrambe le linee di prodotti navigando lo shop di questo sito, disponibili anche in più convenienti bundle per averle tutte risparmiando un po’.
L’assetto bici per viaggi più lunghi
Purtroppo o per fortuna non di soli eventi gravel pedalano le persone. Esistono anche i meravigliosi viaggi, e anche qui, per poter capire che assetto bici utilizzare, si apre un’altrettanto lunga parentesi con le consuete domande di cui sopra.
Un viaggio verso dove? Su che strade? In che periodo? In che stagione? Con che bici? Con quanta e quale attrezzatura? Di quanto tempo si tratta? Quanto agile vorrai essere in viaggio?
La maggior parte dei viaggiatori in bici predilige, in fin dei conti, un setup che permetta il trasporto di tanto materiale, soprattutto se il viaggio è in zone remote o fredde o molto lungo. E qui, in nostro aiuto, arriva il cicloturismo, un assetto bici “completo”, con 4 se non 5 borse, come quelle di GIVI-Bike e la sua linea Experience (disponibile in vari colori), in particolare Junter e Wanderlust, per il trasporto di grandi litraggi e non dover pensare a cosa o quanto si trasporti in viaggio. L’altro lato della medaglia da tener presente è che con te porterai anche molto peso, che dovrai trasportare sulla bici e quindi faticare di più per ogni metro percorso.
In ogni caso, optando per il cicloturismo classico potrai trasportare con te una moltitudine di cambi, attrezzi per la sicurezza e riparazioni meccaniche, equipaggiamento da campeggio, abbigliamento anche non particolarmente tecnico, la cucina da campo, tecnologia a bizzeffe e scorte per affrontare anche aree remote e senza servizi. In pratica, essere molto più indipendente e avere la possibilità di risparmiare potendo provvedere autonomamente alla preparazione di pasti e al pernottamento.
Nulla vieta che questa opzione venga applicata a più brevi trail o eventi gravel, ma l’eccessivo peso potrebbe influire sulla velocità o sulla fattibilità del percorso, che solitamente si pensa per bici leggere e agili. Ma come detto sopra, la libertà regna sovrana.
E quella via di mezzo chiamata assetto bici ibrido?
L’ibrido è sempre più in voga, e questa cosa mi piace assai.
Perché “scardina le dicotomie”. O meglio, parlando come si mangia, annulla gli schieramenti da stadio che tifano per l’uno o l’altro setup bici e vorrebbero convincere l’altra “fazione” a convertirsi.
E con l’ibrido, cui sicuramente dedicheremo un approfondimento, è possibile prendere elementi di varie “scuole” e filosofie e unirli senza vergogna alcuna, come ho avuto modo di testare in un viaggio di due mesi per l’Italia. In quell’occasione scelsi un setup misto, costituito da una borsa manubrio Climb, una borsa telaio (quindi due elementi del bikepacking), due borse forcella (associabili al bikepacking light) e due borse per il portapacchi Junter 14L. Il risultato è stato affascinante: ho avuto modo di portare molto più equipaggiamento rispetto al bikepacking classico senza però sobbarcarmi tutto il peso di un setup da cicloturismo classico, ho dormito in tenda, cucinato col fornelletto e trasportato vestiti e cibo avanzando ancora spazio. A mio avviso, infatti, palleggiare tra gli assetti bici risulta la migliore soluzione per le mie esigenze di trasporto equipaggiamento, tecnologia, e al tempo stesso parziale agilità.
Ti ho convinto che hai libertà di scelta e che nessuno giudicherà il tuo personalissimo assetto bici? Se hai dei dubbi o delle domande scrivi a GIVI-Bike o a me, Cyclo Ergo Sum (mi trovi sui social): sarò lieto di aiutarti in questa giungla di borse, gingilli e accessori per i viaggi in bici.