La ciclabile Valle Isarco: dal Brennero a Bolzano in totale sicurezza
La ciclabile Valle Isarco segue il corso dell’omonimo fiume, in gran parte, su sede protetta. Per questo è uno degli itinerari preferiti dai cicloviaggiatori, soprattutto se esordienti o con bambini. La Valle si presenta abbastanza stretta nella parte a nord per poi aprirsi nel tratto meridionale dando spazio a panorami spettacolari dove lo sguardo si perde tra la fitta e rigogliosa vegetazione.
La ciclabile Valle Isarco: informazioni generali.
L’itinerario è lungo quasi 100 km, principalmente su asfalto e ben segnalato per gran parte della la sua lunghezza. La distanza, però, non deve spaventare perché il dislivello (se percorso da Nord a Sud) è dalla nostra parte: tutta la pedalata sarà prevalentemente in discesa. Riusciremo, quindi, a goderci i panorami e a visitare i centri che attraverseremo senza dover correre.
La ciclabile Valle Isarco si sviluppa su due vecchie linee ferroviarie: la prima unisce Colle Isarco a Terme del Brennero e la seconda è la linea Ponte Gardena – Cardano. Sono lunghe rispettivamente 13 km e 19 km e sono state in servizio dal 1867 agli ultimi anni ’90 del secolo scorso. Oggi sono sede dell’itinerario ciclopedonale.
Viste le caratteristiche del tracciato, potremo equipaggiare le nostre bici con le borse GIVI della linea Experience per avere la possibilità di trasportare tutto ciò che ci serve nell’arco della giornata: qualche strato più pesante per la parte alta, alcuni snack da mangiare durante la pedalata, l’eventuale attrezzatura fotografica e qualsiasi altra necessità.
La ciclabile della Valle Isarco si sovrappone con altri due percorsi Europei: è inclusa nella ciclovia Monaco -Venezia fino a Fortezza e da Bressanone condivide la strada con l’Eurovelo 7 (che da Capo Nord porta fino a Malta attraversando tutta l’Italia).
Su tutto il percorso della ciclabile è presente la ferrovia, quindi, in ogni momento con l’ausilio del treno si può rientrare al punto di partenza con facilità. Il consiglio è di recarsi al passo del Brennero con il treno per poi godersi la discesa e planare dolcemente fino a Bolzano, ma nulla vieta di pedalare anche da Sud a Nord.
Il Passo del Brennero: tra storia e paesaggi mozzafiato
Il passo del Brennero, posto a 1374 m slm, è un luogo ricco di storia. Essendo tra i valichi alpini più bassi, è sempre stato un punto di passaggio importante. Basti pensare che proprio a 50 metri dal passo è stata rinvenuta la mummia di Ötzi, testimonianza del fatto che il passo del Brennero fu frequentato già all’età della pietra. Facendo il balzo temporale, in epoca romana il valico assuse una notevole importanza commerciale e nel 1522 venne costruita la strada postale.
La conformazione del territorio, però, contribuì a rendere particolarmente insicuro il passaggio a causa di numerose slavine e quindi nel 1777 venne messo in sicurezza e venne ampliata la strada. Nemmeno un secolo più tardi, nel 1867 fu aperta la linea ferroviaria su cui oggi si snoda la ciclabile della Valle Isarco.
Il Passo del Brennero è oggi il punto di confine tra Italia e Austria dopo essere stato conteso tra forze italiane e i militari austriaci durante la Prima Guerra Mondiale. Il confine, infatti, venne inaugurato nel 1921 da Re Vittorio Emanuele III dopo la firma del Trattato di Saint-Germain-en-Laye del 1919.
Il timore che l’Austria potesse invadere il confine fu ancora vivo durante il regime fascista e così l’area venne disseminata di fortini ben mimetizzati nella conformazione rocciosa del valico che ancora oggi sono visibili agli occhi più attenti.
Vipiteno, Fortezza e Bressanone: le bellezze cittadine lungo la ciclabile della Valle Isarco
Procedendo, sempre in discesa, verso sud, si attraversa qualche breve tunnel e dopo una ventina di km si giunge all’abitato di Vipiteno (948 m slm). La città alpina merita sicuramente una sosta per ammirare il contrasto tra palazzi signorili e piazze medievali incorniciati in un panorama unico.
Si prosegue lungo il corso del fiume Isarco, passando da una sponda all’altra con comodi ponticelli a misura di ciclisti. Superato il quarantesimo km si entra nel comune di Fortezza (749 m slm) che, da sempre, sorge in un luogo strategico: durante l’epoca Romana si trovava lungo la via per il Brennero, di grande rilevanza commerciale, mentre oggi si trova al confluire delle valli Wipptal, Valle Isarco e Val Pusteria.
Poco più a sud dell’abitato sorge il Forte Asburgico di 65.000 metri quadri fatto costruire dall’imperatore austriaco Francesco I tra il 1833 e il 1838. Dal 2017 il Forte di Fortezza è diventato un Museo Provinciale ed è visitabile. Al suo interno ospita anche un birrificio artigianale, che riporta in vita l’antica tradizione di produzione della birra (che è un ottimo integratore per il ciclisti!).
Pedaliamo ancora qualche km e, superata la metà del nostro itinerario, ci imbattiamo nella città di Bressanone (559 m slm). Anche qui, l’incantevole paesaggio alpino accoglie un centro con un potpourri di stili architettonici: il Duomo barocco con sontuosi interni in marmo, il Chiostro romanico con affreschi medievali, la Torre Bianca gotica e il Museo Diocesano con esposizioni di arte medievale e rinascimentale e una folta collezione di presepi.
Chiusa e l’arrivo a Bolzano
Superata Bressanone, la discesa diventa un falsopiano che ci permette di perdere quota molto gradualmente. Quando ormai mancano una trentina di km all’arrivo, ci imbattiamo nel centro di Chiusa. Eletta uno dei “Borghi più belli d’Italia”, la cittadina di Chiusa (523 m slm) è un altro gioiellino della ciclabile della Valle Isarco. Vanta un piccolo centro prevalentemente medievale dallo straordinario valore storico e artistico ed è dominata dal monastero di Sabiona, benedettino per oltre 300 anni fino al 2021.
Tra suggestivi ponti e tunnel ben illuminati, proseguiamo il nostro itinerario lungo la ciclabile della Valle Isarco fino a giungere alla meta: Bolzano. La valle si è ormai allargata tanto da permettere la coltivazione della vite, la temperatura dell’aria è sensibilmente aumentata e ci troviamo in uno scenario decisamente cittadino.
Possiamo dedicare ancora un pochino di tempo alla visita della città tra il suo centro storico, il suo Duomo romanico-gotico e la sua grande sensibilità verso la mobilità lenta. Bolzano, infatti, negli ultimi anni sta entrando a pieno merito tra i centri urbani più ciclabili d’Italia.
Per i cicloturisti più ghiotti di chilometri e con più giorni a disposizione, si può proseguire seguendo l’Eurovelo 7 in totale sicurezza lungo la ciclabile dell’Adige per poi arrivare sulle sponde del lago di Garda e proseguire verso Mantova.