La città di Ferrara sorge nella pianura Emiliana, poco più a sud del fiume Po, a soli 50 km dal mar Adriatico. Dal 1995 Ferrara è entrata a far parte del patrimonio dell’umanità UNESCO e da ormai qualche anno è la città italiana maggiormente bike friendly per densità di piste ciclabili in relazione alla popolazione. Unendo quindi cultura e mobilità sostenibile, Ferrara è tra le mete da non perdere.
Raggiungere Ferrara e come equipaggiarsi per la pedalata cittadina.
Il nostro city tour di Ferrara in bicicletta vede come punto di partenza e arrivo la stazione ferroviaria. Possiamo quindi comodamente raggiungere la città emiliana caricando la nostra bici sul treno. Per la pedalata possiamo usare le comode e resistenti borse della linea Urban di GIVI-bike, siano esse le Boulevard o le Avenue, saranno abbastanza capienti da contenere ciò di cui abbiamo bisogno per la giornata. Se decideremo di legare la bicicletta e addentrarci a passeggio per le vie cittadine, le borse sono dotate di tracolla per garantire la massima praticità di impiego, sia in sella che giunti a destinazione (hanno anche una tasca per il computer nel caso in cui le volessimo usare per il commuting). Nel pratico borsello da manubrio Metro possiamo riporre gli oggetti di uso più frequente come portafogli o una piccola macchina fotografica.
Ferrara è la “città italiana delle biciclette”, qui l’uso del mezzo a pedali è molto diffuso grazie alla conformazione pianeggiante del territorio e al lavoro dell’Amministrazione Comunale che è riuscita a predisporre una fitta rete ciclabile (Nell’area urbana si snodano più di 150 km di ciclovie, pari a 1,14 metri per abitante). Inoltre, è crocevia anche di altri itinerari a due ruote come la ciclovia del Po e l’Eurovelo 8.
La cinta muraria.
Dalla stazione, sfruttiamo la rete ciclabile per cominciare la nostra visita per Ferrara in bicicletta.
Ci dirigiamo subito verso le vecchie mura: la città è circondata da una cinta fortificata che originariamente si estendeva per 13 km e di cui oggi rimangono ancora 9 km. La loro costruzione affonda radici lontane nel tempo: bisogna tornare al Medioveo per le prime costruzioni (i primi a innalzarle furono i bizantini intorno al VI secolo) e al XVI secolo per gli ultimi ammodernamenti apportati dagli Estensi.
Inizialmente percorriamo la parte meridionale della cinta muraria dove si concentra la maggior parte dei bastioni che furono concepiti per la difesa da attacchi condotti con armi da fuoco e oggi sono ancora discretamente conservati. Un’opera sicuramente affascinante per gli amanti dell’architettura militare e non solo. Avremo modo di percorrere altri tratti della ciclovia che costeggia le vecchie mura della città di Ferrara dopo aver visitato il centro cittadino.
Visita al centro di Ferrara in bicicletta.
Pedaliamo per poco meno di 5 km e poi deviamo alle mura per addentrarci nel cuore della città. Da Piazza Medaglie d’Oro, percorriamo con attenzione il breve tratto su sede a traffico promiscuo per giungere a Piazza Trento Trieste. Quest’ultima è tutt’ora il cuore pulsante della città e in epoca medievale fu la sede di tutti i centri di potere. Ivi sorgeva la cattedrale, le case del Vescovo, il Palazzo della Ragione, la loggia dei Notai e quella dei Merciai, l’ex chiesa di San Romano e il primo nucleo del Palazzo Ducale. Oggi, oltre alla cattedrale con il suo museo, vi si trovano il Palazzo Arcivescovile, la Torre dell’orologio e il Palazzo Municipale.
Proseguendo il nostro itinerario, ci troviamo al cospetto del Castello Estense, il simbolo di Ferrara. La costruzione della fortezza iniziò il 29 settembre del 1385 per volere del Marchese Nicolò II (che affidò i lavori all’ingegnere Bartolino da Novara). Questa fu l’antica residenza dei duchi d’Este che governarono per oltre tre secoli la città emiliana. Oggi è sede di esposizioni artistiche e, se vogliamo, possiamo visitarlo legando la bici e indossando le nostre borse a tracolla.
Progressivamente, ci allontaniamo dal centro e, passando per Piazza Ariostea e il cimitero ebraico, in meno di due chilometri riprendiamo la ciclabile delle mura.
Percorrendo un tratto dell’Eurovelo 8 e della sponda destra del Po.
Usciamo da Ferrara in bicicletta dirigendoci verso Malborghetto di Boara per raggiungere la sponda sud del Po. In questo tratto seguiamo l’Eurovelo 8 – ciclovia del Mediterraneo. La rete Eurovelo è formata da 17 itinerari ciclabili che si snodano in 42 paesi europei (prendendo come confine orientale il meridiano di Mosca) per oltre 90.000 km. I percorsi che di estendono da est a ovest sono indicati con numeri pari e quelli da nord a sud con i dispari.
L’unico Eurovelo pari in Italia è il numero 8 (gli altri sono 5 e 7) che si snoda per quasi 5900 km collegando le coste spagnole a quelle Greche da Cadice ad Atene. Seguendolo, giungiamo sulle rive del fiume più lungo d’Italia dove si trova il confine tra Emilia-Romagna e Veneto.
Qui, l’Eurovelo 8 si sovrappone all’itinerario “Destra Po” che si estende su sede protetta, principalmente asfaltata, ma non mancano alcuni brevi tratti di sterrato facile e compatto.
Il rientro a Ferrara.
Appena dopo aver attraversato i binari ferroviari e poco prima del canale Boicelli (scavato agli inizi del Novecento come idrovia di collegamento con il Po di Volano), affrontiamo poco più di un chilometro su sede condivisa con i mezzi a motore per poi ritrovare la tranquillità della rete ciclabile della città di Ferrara. In bicicletta, quindi, ci ritroviamo di nuovo sulla ciclovia delle mura che ci condurrà fino alla stazione da cui siamo partiti attraversando i Giardini del Grattacielo “Parco Marco Coletta”.
Ferrara si dimostra la città perfetta da visitare in bicicletta o dove vivere spostandosi a suon di pedalate. Conferma ne è il fatto che dentro le mura che circondano il centro cittadino i distributori di benzina sono introvabili, invece sono numerosi i “biciclari” (come vengono chiamati qui) che possono aiutarci in caso di foratura o problemi di ogni genere.
Inoltre, se ci troviamo sprovvisti del nostro mezzo, sono ben diffusi i servizi di bike sharing e noleggio di biciclette su cui possiamo montare le borse GIVI grazie all’attacco universale per tutti i portapacchi.