TRAIN LONG GONE: UN VIAGGIO DA SEATTLE A PHOENIX IN BICI IN RICORDO DEL NONNO
Abbiamo avuto il piacere di conoscere e fare qualche domanda ad Andrea Franzoni, un ragazzo che ha scelto di affrontare un viaggio ricco di storia e sentimento, ricordando il nonno prigioniero in America durante la seconda guerra mondiale. Per questo viaggio Andrea ha scelto di equipaggiare la propria bicicletta con le nostre borse GIVI-Bike utilizzando un setup “ibrido”. Due borse laterali Junter 20 litri montate su portapacchi posteriore e il porta smartphone Tracer della linea Experience Line. La borsa da sella Hump, la borsa da manubrio Climb e la borsa da telaio Hill della linea Adventure Line.
Presentazione
Sono Andrea, ho 32 anni e tanta voglia di vedere in prima persona le bellezze nascoste del mondo e di condividerle con più persone possibile. Con i ragazzi delle scuole dove lavoravo ho parlato spesso delle mie avventure in Asia, ma la storia più bella da raccontare l’avevo in casa: mio nonno era stato prigioniero di guerra negli USA, a Phoenix e Seattle, è rimasto là per due anni e aveva anche trovato una fidanzata, e insomma, questa storia non ho permesso che se ne andasse con lui, anzi, l’ho coltivata, dando vita a Train Long Gone, una pedalata lungo la tratta della Southern Pacific Railway che collega le due città rimaste nel cuore di mio nonno, un modo per condividere questa storia bellissima nell’anno in cui avrebbe compiuto 100 anni, il suo secondo sogno dopo visitare nuovamente gli USA.
Sono nato e cresciuto in provincia di Brescia, circondato da amanti dei motori, borse e caschi GIVI sono sempre stati sotto i miei occhi, la sorpresa è stata quando i ragazzi di Zecchini, con cui ho collaborato per una single speed d’autore, mi hanno detto che GIVI aveva iniziato una linea di borse per bici: non ci sarebbe stato nulla di meglio per accompagnarmi lungo il cammino.
La scelta è ricaduta su panniers posteriori da cicloturismo, borsa porta telefono Experience e set di borse telaio della linea GIVI Adventure, uniti ad uno zaino con sacca idrica, ottimo per le tappe lunghe in zone sperdute.
Perchè scegliere la bicicletta come mezzo di trasporto per affrontare un viaggio? Quali sono gli “ingredienti” che rendono un viaggio su due ruote così gratificante?
La bicicletta è il mezzo perfetto per capire veramente come è fatto un territorio, le sue geografia, ad una velocità che ti permette di percorrere distanze che a piedi copriresti in giorni. Dopotutto è il mezzo più efficiente al mondo come rapporto “fatica investita / metri guadagnati”! Inoltre può farti da mulo, portando addosso i kg di oggetti che messi in uno zaino ti spezzerebbero la schiena, e non si lamenta nemmeno!
Train Long Gone è nato come pedalata colossale sui rulli, 7000km in 6 mesi circa, lungo l’intero percorso seguito da mio nonno in treno quando fu spostato dalla costa est alla costa ovest degli USA, come dimostrazione che per amore, anche con i pochi mezzi messi a disposizione dai lockdown, si può fare molto. Inizialmente mi sarei fermato a quello, per me era abbastanza per tenere viva una bellissima storia e la memoria di mio nonno, ma alla fine, come potete vedere, ho iniziato anche questa avventura negli USA, frutto di tanti sacrifici e portata avanti anche dalle tante donazioni da parte di persone stupende. Dato che si tratta di 3200km in 3 mesi non è nulla di eccezionale dal punto di vista atletico, il tempo che ho risparmiato sugli allenamenti l’ho reinvestito per cercare su Facebook e Warmshowers più persone possibili disposte ad ospitarmi lungo la via, e tanti hanno risposto all’appello.
Per chi viaggia in bicicletta quanto è importante l’equipaggiamento, quindi comfort e sicurezza?
L’equipaggiamento durante il viaggio è tutto: borse resistenti e capienti (a seconda della lunghezza della pedalata) sono fondamentali. Sono della scuola di pensiero del “Melius abundare quam deficere”. Non fa niente se vi portate dietro troppe cose, potete sempre barattare quelle in eccesso con materiale utile alla causa, anche un pasto volendo! Ad ogni modo, cercate di mettervi in contatto con una persona del posto prima di partire, avere dei consigli da gente che conosce le zone che attraverserete può essere veramente utile per prepararsi a dovere.
Cosa bisogna assolutamente portare con sé durante un viaggio da solo?
Vediamo…. Direi che lo spirito di adattamento sia la chiave di successo per ogni viaggio: sembra qualcosa di scontato, si pensa di essere pronti, ma non è mai abbastanza, quindi, preparate qualche dose extra di pazienza e cercate di essere voi a piegarvi alle regole dell’ambiente o della cultura circostante, perché è un po’ difficile che succeda il contrario!
Qual è stato al momento il viaggio che ha lasciato, più degli altri, un segno nel tuo cuore e nella tua vita?
La parte più emozionante del mio viaggio negli States è stata sicuramente la discesa dalla Cascade-Siskiyous National Monument: un vero incubo, niente acqua e cibo per ore, sole cocente, terreno non adatto al mio mezzo, ho dovuto spingere la bici per ore, perdendomi spesso perché una vera traccia da seguire non c’era. Il tutto a causa del consiglio sbagliato di un ragazzo che mi ha ospitato. Io, sinceramente, posso solo ringraziarlo, ho vissuto qualcosa di unico. Nei romanzi di formazione dopotutto succede sempre qualcosa di tragico che scatena poi la crescita. Oh, alla fine poteva decisamente finire peggio!
Hai un “viaggio nel cassetto”? Una meta che, almeno una volta, vorresti raggiungere e visitare su due ruote?
Il mio sogno sarebbe tornare per la terza volta a Taiwan: ci ho abitato per due anni, e lì è nato il mio amore per la bicicletta, adorerei girare l’isola documentandola con video, storie ed info utili ai ciclisti, per trasformarla in un paradiso del cicloturismo, ha un potenziale enorme!!
Continuate a seguire le avventure di Andrea sulla sua pagina Instagram ufficiale https://www.instagram.com/train_long_gone/