Pedalata lungo il Boite: giro ad anello da Cortina
Cortina d’Ampezzo è una nota località montana, immersa nelle Dolomiti Ampezzane. Famosa soprattutto per il turismo invernale, la cittadina veneta ha ospitato i giochi Olimpici nel 1956 e si troverà a fare nuovamente gli onori di casa, insieme a Milano, nell’edizione 2026.
D’estate il comune in provincia di Belluno, non perde il suo fascino, anzi. Incorniciata tra prati verdeggianti, cime dolomitiche e laghi alpini, Cortina è un teatro naturale perfetto per godere della splendida natura che la circonda.
In bicicletta, con le nostre borse GIVI Adventure, possiamo avventurarci nel dedalo di sentieri che ricoprono i versanti della montagna, oppure seguire il corso del torrente che nasce proprio a nord dell’abitato.
Il Boite e il Parco delle Dolomiti D’Ampezzo
La nostra pedalata lungo il Boite segue un itinerario alla portata di tutti che inizia e termina nel centro di Cortina e si spinge fino alle porte del Parco Naturale Regionale delle Dolomiti D’Ampezzo. La variante lunga con un dislivello non trascurabile, ci porta nel cuore del Parco.
Il torrente Boite nasce alle sorgenti di campo Croce e scorre tra vallate di una bellezza rara per 45 chilometri fino a sfociare nel Piave. Il torrente ha origine nel cuore del Parco Naturale Regionale delle Dolomiti D’Ampezzo, istituito nel 1990. Il parco ospita suggestivi boschi di grandi conifere fino ai 1900 metri di altitudine per poi lasciar gradualmente spazio alle iconiche rocce dolomitiche, tra cui le Tre Cime di Lavaredo. Le formazioni più antiche dell’area, localizzate nelle zone alla base dei massicci del Cristallo e delle Tofane, sono formate da argille e marne ricchissime di testimonianze fossili.
Nella prima parte della nostra pedalata lungo il Boite, quando siamo rivolti verso nord possiamo scorgere poco alla volta le cime delle Rocchette di Prendera, Pelmo, Becco di Mezzodì e Croda da Lago.
La sponda destra del Boite
Il nostro itinerario parte dal parcheggio adiacente all’impianto che porta, con due cambi, alla Tofana di Mezzo (3244 metri di quota). Non appena saliamo in sella ci troviamo davanti allo Stadio Olimpico del Ghiaccio, teatro di grandi battaglie sportive in una moltitudine di discipline come per esempio il pattinaggio artistico, il curling e l’hockey. Seguiamo la strada in leggera discesa e dopo meno di un chilometro ci troviamo nel cuore dell’abitato di Cortina. Possiamo immetterci, quindi, sul tracciato della Monaco Venezia che qui ricalca il percorso della vecchia ferrovia Calalzo – Dobbiaco. La linea ferroviaria ha funzionato tra il 1921 e il 1964 e ancora oggi si possono trovare piccole stazioni, inattive, come quella di Fiames che incontriamo dopo poco più di cinque chilometri dalla partenza.
Proseguiamo la nostra pedalata lungo il Boite sulla rilassante pista gravel godendoci il suono delle ruote sulla ghiaia e facendo correre lo sguardo sulla natura circostante fino ad incontrare il tunnel ciclabile. Pedaliamo, per un breve tratto, in una fascinosa galleria scavata nella roccia e ben illuminata.
Fino a questo punto le pendenze sono sempre molto moderate: in 10 km si affronta un dislivello positivo di 300 metri.
La variante verso le sorgenti del Boite
Per i pedalatori più allenati, una volta superata la Statale 51 è possibile proseguire verso Nord fino alle sorgenti del torrente Boite a Campo Croce addentrandosi nel cuore del Parco Naturale Regionale delle Dolomiti D’Ampezzo fino a lambire i confini del Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies, sempre in territorio dolomitico.
La strada, prima asfaltata poi ghiaiosa, si inerpica in un fitto bosco che, man mano che guadagniamo quota, si dirada. Le pendenze qui cominciano a farsi più impegnative sfiorando la doppia cifra nella prima parte e arrivando oltre il 15% nella seconda, dopo il pianoro.
Percorsi poco più di 15 km dal punto di partenza della nostra pedalata lungo il Boite, ci troveremo alle sorgenti del torrente a circa 1770 m slm.
Le fatiche sono ben ricompensate dai panorami mozzafiato, ma non dobbiamo dimenticarci di portare qualche snack (e uno strato antivento per la discesa) nelle nostre borse GIVI Adventure. Se avremo poi bisogno di ulteriori energie, potremo gustarci una buona merenda al Rifugio Ra Stua durante l’ascesa o al Rifugio Sennes Hutte. Proprio dalle rive del Lago Sennes comincia la prima parte in discesa. Seguendo la strada sterrata, arriviamo fino ad una meravigliosa cascata nascosta dietro un tornante per poi risalire fino al Rifugio Fanes. Da qui scendiamo attraversando dall’omonima gola e passando dalle sponde dal Lago di Limo fino a ritornare lungo il torrente Boite che attraversiamo con un suggestivo ponte in legno.
Il ritorno
Se abbiamo deciso di non affrontare le salite impegnative che ci portano alle sorgenti e ai rifugi, dopo il tunnel ciclabile, possiamo dirigerci verso Pian de Loa per rimanere vicini alle rive del torrente.
Entrambi gli itinerari ci riportano a Cortina terminando in bellezza la nostra pedalata lungo il Boite. Pedaliamo sulla sponda orografica sinistra percorrendo una comoda strada sterrata in un fitto e fresco bosco di conifere a cui si alternano tratti in mezzo ai prati dove si segue il solco del sentiero mantenendo sempre un fondo facilmente pedalabile.
Tra gli alberi possiamo anche scorgere qua e là delle divertenti opere di Land Art di Marica Nascimben. In perfetta armonia con il paesaggio circostante, esse sono formate da un disco di legno di larice e quattro corde spesse. L’intento è quello di raffigurano volti di figure fantastiche a cui è data espressività grazie ai colori usati per dipingerne i lineamenti.
Una volta rientrati all’abitato di Cortina non ci resta che goderci il meritato riposo, magari sorseggiando una birretta fresca in uno dei numerosi bar.